La chirurgia bariatrica associata ad un eccesso di mortalità per suicidio e malattia coronarica
La chirurgia bariatrica rappresenta il più efficace trattamento per l’obesità di classe III ( indice di massa corporea maggiore o uguale a 40 ).
L’obiettivo dello studio, compiuto da Ricercatori dell’University of Pittsburgh, negli Stati Uniti, è stato quello di determinare l’incidenza di mortalità associata all’intervento chirurgico bariatrico.
I dati hanno riguardato tutti gli interventi eseguiti tra i residenti in Pennsylvania nel periodo compreso tra il 1995 ed il 2004.
Su 16.683 interventi chirurgici, sono state registrate 440 morti, per un’incidenza del 2,6%.
Le percentuali di mortalità erano più alte negli uomini rispetto alle donne, e sono aumentate con l’età. Inoltre sono risultate più alte rispetto a quelle della popolazione della Pennsylvania.
La percentuale di mortalità ad un anno era dell’1% circa e quasi del 6% a 5 anni.
Meno dell’1% delle morti si è presentata entro i primi 30 giorni.
La mortalità è aumentata sostanzialmente con l’età ( specialmente tra coloro che avevano più di 65 anni ).
La mortalità coronarica era la causa principale di mortalità, con l’incidenza del 19,2%.
Le complicanze terapeutiche erano responsabili di 38 delle 150 morti naturali entro i primi 30 giorni, tra cui: embolia polmonare in 31 ( 20,7% ), malattia coronarica in 26 ( 17,3% ) e sepsi in 17 ( 11,3% ).
L’analisi ha mostrato un marcato eccesso di mortalità dovuta a suicidio e malattia coronarica tra i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica.( Xagena2007 )
Omalu BI et al, Arch Surg 2007; 142: 923-928
Endo2007